La mia attenzione è' sempre concentrata sul mondo vegetale,
In questo caso cactus
, ananas,
broccolo romanesco,
pigne,
Ed anche le spirali di alcune conchiglie,
sono splendide architetture naturali,
In cui si può' ravvisare la sequenza di Leonardo Fibonacci,
Che deriva appunto da figlio di. Bonacci, pisano, con contatti
Con mercanti d'oriente e vissuto anche a Costantinopoli.
Pare che il grande matematico si sia ispirato a queste forme
Della natura per elaborare la famosa sequenza, in cui ogni
Numero risulta essere la somma dei due numeri che lo precedono,
E' certo secondo gli studiosi che Fibonacci intendeva realizzare
Lo sviluppo di una famiglia di conigli, partendo da una coppia
Fertile , e delle successive generazioni.
La successione ci risulta ora semplice
O, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144,
Ma occorre notare che Fibonacci, (1170 - 1240),tempi in cui i numeri
utilizzati In. Occidente erano i numeri romani introduce il numero
Zero, applicando i numeri indiani, già' adottati dagli arabi.
Difatti i romani non contemplavano l'uso dello zero, che era considerato
Un Numero che originava confusione e quindi da evitare,
Che poteva servire per messaggi segreti (lo zero era chiamato
cifra dall'arabo sifr) da cui l'uso del termine messaggi cifrati.
L'attuale denominazione di zero pare derivi dalla traduzione latina in
Zephirus, poi zevero in veneziano, infine zero.
Ritornando alla sequenza di Fibonacci, deriva un'altra considerazione,
Il rapporto aureo, o sezione aurea, cioè' il rapporto tra due numeri
Successivi che si avvicina progressivamente a 1,61803,
Chiamato anche proporzione divina, o costante di Fidia,
Cioè' il rapporto tra due lunghezze disuguali, di cui la maggiore e' medio
Proporzionale tra la minore e la somma delle due,
Cioè' la proporzione perfetta, conosciuta anche nell'arte. Come ideale di
Bellezza ed armonia., presente secondo alcuni studi nelle opere di. Giotto,
Cimabue, Leonardo da vinci. Ed artisti più' recenti, come. Seurat, Mondrian,
Merz, Le Corbusier, anche nel campo della musica, con Stradivari, Mozart,
Bartok, Debussy, addirittura la musica rock.
Argomento che si fa sempre più' affascinante e misterioso (non intendo proseguire)
Certamente osserverò' d'ora in avanti con più' attenzione la disposizione geometrica
delle foglie di alcune piante
mercoledì 27 novembre 2013
mercoledì 6 novembre 2013
grandi tipografi
recentemente ho fatto alcune riflessioni su Aldo Manuzio, il
primo editore italiano.
Ora si sta avvicinando il bicentenario della morte di un grande
tipografo ed editore, Giambattista Bodoni (Saluzzo, 1740 - Parma 1813)
nato da padre tipografo, apprese la professione fin dalla tenera età,
ma realizzò i suoi successi a Parma, come direttore della tipografia
reale, nell'attuale Museo Bodoniano, ideando il proprio carattere Bodoni e
realizzando una traduzione in 155 lingue del Padre Nostro, un vasto
compendio di caratteri tipografici..
i contemporanei lo definirono "re dei tipografi e tipografo dei re",
ebbe il merito di stampare libri meravigliosi con caratteri moderni ed
evoluti, raffinati e rigorosi al tempo stesso, impareggiabili per purezza
e semplicità., lasciando ai posteri il "manuale Tipografico", pubblicato
dalla moglie Margherita dopo la sua morte, segnando una rivoluzione
per la comunità tipografica.
primo editore italiano.
Ora si sta avvicinando il bicentenario della morte di un grande
tipografo ed editore, Giambattista Bodoni (Saluzzo, 1740 - Parma 1813)
nato da padre tipografo, apprese la professione fin dalla tenera età,
ma realizzò i suoi successi a Parma, come direttore della tipografia
reale, nell'attuale Museo Bodoniano, ideando il proprio carattere Bodoni e
realizzando una traduzione in 155 lingue del Padre Nostro, un vasto
compendio di caratteri tipografici..
i contemporanei lo definirono "re dei tipografi e tipografo dei re",
ebbe il merito di stampare libri meravigliosi con caratteri moderni ed
evoluti, raffinati e rigorosi al tempo stesso, impareggiabili per purezza
e semplicità., lasciando ai posteri il "manuale Tipografico", pubblicato
dalla moglie Margherita dopo la sua morte, segnando una rivoluzione
per la comunità tipografica.
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